Vitra, design iconico per spazi pubblici

Il design innovativo di Vitra al servizio di aeroporti, stazioni, locali e spazi pubblici

 

 

Migliorare la qualità dell’ambiente di case, uffici e spazi pubblici attraverso l’uso del design.

È la mission che ha sempre contraddistinto Vitra, l’azienda fondata negli anni ‘50 in Germania, a Weil am Rhein, da Willi Fehlbaum, proprietario di un negozio di mobili nella vicina Basilea in Svizzera.

Una storia, quella di Vitra, ricca di collaborazioni prestigiose con le più importanti personalità dell’architettura e del design del Novecento. Tutto iniziò quando Fehlbaum scoprì casualmente, in una vetrina di New York, una sedia di Charles e Ray Eames e se ne innamorò a tal punto da acquistare i diritti su tutti i lavori della coppia creativa.

Dopo che nel 1981 un incendio distrusse gli stabilimenti Vitra, venne chiamato l’architetto inglese Nicholas Grimshaw per progettare una nuova fabbrica. Accanto alla hall in alluminio, pronta per la produzione, soltanto sei mesi dopo l’incendio, venne costruito nel 1986 un altro stabilimento di produzione dall’architetto portoghese Álvaro Siza.

Nel 1989 è poi il turno di Frank Gehry che progettò un altro edificio accanto ai primi due. Lo stesso Gehry costruì anche il “Vitra Design Museum“, originariamente destinato ad ospitare la collezione privata di mobili di Rolf Fehlbaum, proprietario della Vitra.

La collaborazione con figure di spicco dell’architettura contemporanea è continuata, tanto che nel 1993 l’archistar irachena Zaha Hadid rivisitò gli ambienti di una caserma dei pompieri che oggi ospita una collezione di sedie del Design Museum.

Nello stesso anno venne costruito un padiglione per conferenze progettato dall’architetto giapponese Tadao Andō, la sua prima opera fuori dal Giappone.

Nel 1994 lo staff amministrativo della Vitra si spostò nei nuovi quartier generali (progettati sempre da Frank Gehry) nella vicina Birsfelden, a pochi chilometri da Basilea, in Svizzera, mentre Alvaro Siza aggiunse lo shop building alla sede di Weil am Rhein.

È nella stessa sede che nel 2000 fu installata una cupola geodetica progettata dall’architetto statunitense Buckminster Fuller, realizzata nel 1975 ed oggi adibita a spazio per eventi e mostre, mentre nel 2003 giunse anche una stazione di servizio da un progetto di Jean Prouvé, architetto e designer francese.

Combinando le competenze tecniche e concettuali con la creatività dei designer contemporanei, Vitra continua a spingere i confini e mettere in discussione lo status quo.

I prodotti delle sue collezioni sono sviluppati grazie a un lungo processo di progettazione che unisce l’eccellenza ingegneristica con il genio creativo di alcuni dei designers più noti del panorama internazionale.

L’obiettivo è quello di creare interni e complementi che siano al contempo funzionali e di ispirazione, un fine condiviso anche da SAG’80 che ha scelto Vitra tra i marchi di punta dello showroom. Tra i principi fondamentali alla base dell’azienda ci sono la durevolezza e l’estetica, caratteristiche imprescindibili riscontrabili in tutti i prodotti, dai contemporanei ai grandi classici del design di Eames, Prouvé e Panton.

La forza di Vitra, attualmente, risiede anche nell’aver percepito, prima di altre aziende, la radicale trasformazione che sta avvenendo negli spazi pubblici che stanno diventando sempre più spazi di lavoro. Grazie alle nuove tecnologie della comunicazione, le persone possono ora lavorare nelle hall degli hotel, nei caffè, negli aeroporti o persino nei parchi.

E al contrario, gli uffici stanno diventando spazi pubblici: molte aziende stanno creando luoghi aperti e stimolanti in cui i dipendenti – o visitatori esterni – possono rilassarsi, tenere riunioni o trascorrere la giornata lavorando.

Poiché il lavoro non è più legato a un luogo specifico, si sono sviluppati nuovi modelli comportamentali, che stanno gradualmente trovando la loro strada nell’ufficio diffuso che può essere ovunque.

 

Airline, la seduta flessibile che ottimizza gli spazi in aeroporto

Chiunque sia passato in aeroporto, almeno una volta nella vita avrà avuto modo di apprezzare la comodità e la bellezza di Airline, il sistema di sedute per aree di attesa realizzato da Foster & Partners per Vitra.

In questo progetto di design si vede tutto il dna di Norman Foster, rinomato architetto dei principali aeroporti internazionali, ed esperto di interior design aeroportuale.‎

L’idea di base è quella di realizzare un robusto telaio costituito da una trave in alluminio sorretta da gambe in pressofusione di alluminio, su cui sono montati elementi di seduta, braccioli e tavolini.‎ Ecco quindi che nasce Airline, un sistema solido e facile da pulire che consente di ottimizzare e dare flessibilità allo spazio.‎ L’assemblaggio è semplice, richiede solo una singola chiave, il che semplifica anche la riconfigurazione secondo necessità.‎ Il design è sobrio ed elegante, ed abbina la durata superiore della sua costruzione con la longevità stilistica.‎

 

Alcove Highback Work, il divano diventa uno spazio intimo in cui isolarsi

Creare la “stanza in una stanza”. E’ un concetto che Vitra ha perseguito intensamente attraverso la collaborazione con i designer Ronan ed Erwan Bouroullec, realizzando l’idea di elementi micro-architettonici mobili.

Il concetto che definisce la famiglia di prodotti Alcove – creare luoghi di riparo e isolamento – è particolarmente pronunciato nell’Alcove Highback Work: nascosto all’interno dei suoi pannelli laterali e posteriori alti, infatti, l’utente è protetto.

Il divano protegge gli utenti sia visivamente che acusticamente dall’ambiente circostante, formando uno spazio di ritiro.‎ Con la sua scrivania integrata per tablet, scatola portaoggetti e ingresso cavi, è una seduta che offre uno spazio di lavoro flessibile e privato anche nell’ufficio open space, perfetto per attività individuali che richiedono concentrazione e per piccole riunioni.

I diversi modelli della famiglia Alcove possono essere combinati in modo variabile, offrendo così una gamma diversificata di possibilità per organizzare open space senza dover installare strutture fisse.‎ Ciò consente la creazione di aree centrali coese, zone Meet & Retreat, con un’estetica unificata, grande flessibilità e funzionalità.

 

Lounge Chair di Charles e Ray Eames, l’estetica intramontabile di un classico del design

Comfort elevato all’ennesima potenza e materiali ricercati. Queste erano le idee alla base della versione più moderna della Lounge Chair di Charles e Ray Eames per Vitra, la sedia da club inglese, una delle icone del design del ventesimo secolo.‎

Gli Eames vollero progettare una versione che fosse più leggera, più moderna e più comoda di quella tradizionale, dalle proporzioni ampie, che riunisse in sé il comfort più assoluto e la migliore qualità dei materiali e della lavorazione.‎ Con questo progetto del 1956 la coppia creativa impose così nuovi standard stilistici e funzionali e la poltrona continua ad essere realizzata allo stesso modo: il sedile e lo schienale sono in legno multistrato curvato, rifinito con diversi tipi di impiallacciatura a vista e i cuscini sono rimovibili.‎

La Lounge Chair è disponibile in due dimensioni e diverse combinazioni di rivestimenti in pelle e scocca in legno.‎ La base della poltrona è in legno rivestito in alluminio, con un appoggio a cinque pale.‎

Esiste anche una versione completamente nera di questa poltrona, mentre la versione in pelle bianca e legno chiaro è stata disponibile solo in certe occasioni nel corso degli anni, in edizione limitata.‎ La Lounge Chair può essere ordinata insieme all’elemento poggiapiedi Ottoman: in questo caso le due scocche di legno saranno prodotte in modo da far corrispondere le venature del legno.‎

 

Soft Work, sistema di sedute ibrido per l’ufficio diffuso

Spazi che si contaminano ed uffici che possono essere ovunque. In quest’ottica, Vitra e i designer Edward Barber e Jay Osgerby hanno ideato e sviluppato il nuovo sistema di sedute Soft Work, unendo le competenze dei settori casa, ufficio e pubblico.

Invece di creare un ambiente di lavoro incentrato su scrivanie con divani periferici, Soft Work si è sviluppato in un sistema in cui le postazioni di lavoro da tavolo sono concentrate attorno a un paesaggio di sedute.

Barber e Osgerby vedono questo come uno sviluppo a lungo termine:

 

La postazione di lavoro sta andando come la sala da pranzo, sta scomparendo come archetipo. La scrivania ha fatto il suo tempo. Con la tecnologia mobile hai bisogno di un posto dove sederti di tanto in tanto o di un posto comodo dove rilassarsi. Questa è la nostra convinzione

 

 

Soft Work offre una piattaforma versatile sia per gli individui che per i team. Oltre alle opzioni di seduta ergonomica, gli utenti trovano anche pratici tavolini, prese di corrente e stazioni di ricarica. Grazie al suo concetto modulare, può essere facilmente assemblato in diverse disposizioni, consentendo agli architetti di strutturare gli spazi interni di un edificio, creare punti focali specifici o definire aree pubbliche flessibili.

Tutti gli elementi funzionali sono integrati perfettamente in un’estetica complessiva ricercata.

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