UniFor, il design su misura per gli uffici
Flessibilità, comfort, la sicurezza e la qualità ambientale, intesa come benessere fisico e psichico, unitamente all’uso coerente e non invasivo della tecnologia, sono le caratteristiche dominanti della ricerca progettuale di UniFor, eccellenza italiana nel campo del design da ufficio, parte di Molteni Group, che pone al centro dello studio la persona e l’ambiente di lavoro in cui opera.
Un’azienda che nasce nel 1969 dopo che Angelo Molteni ha rilevato la società Casaluci Rovellasca e che, nel 1974, acquisirà il nome attuale sotto la guida di Piero Molteni, secondogenito di Angelo. La sua è una vocazione specifica, che trasporta la tradizione artigianale della Brianza, nata dallo stretto rapporto tra industria e autore, verso una direzione globale, di allestimento organico e coordinato di spazi pubblici e privati con una propria identità.
Sin dalle sue origini UniFor si presenta come una fabbrica-laboratorio a disposizione dei migliori talenti creativi. A caratterizzarne l’attività la specializzazione nei grandi progetti, la vocazione internazionale e lo stretto rapporto di collaborazione con i più prestigiosi studi di architettura. Tutto questo rende le proposte dell’azienda innovative sul piano formale e tecnologico oltre alla capacità di rispondere alla complessità degli spazi di lavoro contemporanei con un’ampia gamma di sistemi di arredo e di partizione orientati a una raffinata semplificazione.
Grazie a queste peculiarità UniFor, già dal 1975, anno in cui IBM America ordina 1300 scrivanie Modulo3 per gli uffici del quartier generale di Mount Pleasant, a New York, arreda e disegna gli spazi di ambienti prestigiosi come: il Musée du Quai Branly a Parigi, progettato da Jean Nouvel, il Renzo Piano Building Workshop per la sede del New York Times, gli uffici di Parigi della Louis Vuitton International, gli arredi della sede milanese della Hearst Magazines, della Philarmonie de Paris progettata da Jean Nouvel, il nuovo Parlamento di Malta, la nuova sede centrale della maison Balenciaga nell’Hôpital Laennec di Parigi, la Qatar National Library di Doha, e la Oodi, la Central Library di Helsinki.
Satelliti, scrivanie rivoluzionarie e all’avanguardia
Era il 1986 quando UniFor sviluppò Satelliti s180, un prodotto precursore dei sistemi operativi evoluti, con piani di lavoro girevoli ad altezza regolabile, pensato per accogliere computer e attrezzature elettroniche.
Nel corso degli anni verranno poi proposti i modelli s50 ed s1000 fino ad arrivare, nel 2018 al modello s200. Una workstation che si compone di postazioni di lavoro singole e multiple pensate per spazi in continua evoluzione, dove convivono modalità di lavoro differenziate. Il piano rettangolare, disponibile in varie dimensioni, può essere fisso oppure regolabile in altezza, manualmente o elettricamente. La grande flessibilità del sistema costruttivo consente di modificare le configurazioni in ogni momento adeguandole alle necessità funzionali: le scrivanie singole possono diventare multiple e viceversa, inoltre le postazioni ad altezza fissa possono trasformarsi, integrando i dispositivi di regolazione elettrica, ad altezza variabile.
Touch Down Unit, la postazione pensata per gli spazi ibridi
Forma semplice e compatta per il Touch Down Unit, il sistema creato in origine per ambienti di lavoro evoluti. Si tratta di una postazione di lavoro mobile autonoma che prevede differenti finiture ed equipaggiamenti che gli permettono di inserirsi in ogni contesto professionale, domestico e in tutti gli scenari del vivere nomade come aeroporti, alberghi e grandi aree pubbliche. Caratterizzata da un design essenziale e di segno contemporaneo, si presenta come un piano di lavoro rettangolare sovrapposto a un volume chiuso che, in modalità di utilizzo, si apre articolandosi in due contenitori attrezzati con diversi elementi di complemento e supporto alla postazione. Il piano di lavoro, grazie al dispositivo di regolazione verticale e di traslazione orizzontale, rende ergonomico e confortevole l’utilizzo in ogni posizione, sia seduti che in piedi. Disponibile anche in versione elettrificata, con una presa elettrica e porte USB per ricaricare dispositivi elettronici.
Secretello, dove convivono passato e contemporaneità
Secretello, che porta la firma di Michele De Lucchi, reinterpreta in chiave contemporanea il tema del secrétaire associato a quello della vetrina. Il designer, suggerisce così un’interpretazione originale dello spazio-ufficio contemporaneo. Pensato per un utilizzo allargato anche agli ambienti domestici e di studio, questa postazione di lavoro è caratterizzata da eleganti soluzioni costruttive e finiture di pregio. Lo scrittoio è costituito da una solida struttura in rovere naturale che, nelle parti trasparenti, integra una lastra in vetro. Si tratta di un raffinato progetto di industrial design che definisce uno spazio al contempo personale e pubblico, in cui custodire strumenti e oggetti di lavoro, documenti, libri ma anche ricordi.
Less Less Color, l’eleganza dell’ufficio contemporaneo
“Reintrodurre il colore, in particolare nell’ufficio, vuol dire rendere possibile la varietà, il rilassamento, l’appropriazione degli spazi, la singolarità, lo star bene, in breve, è più divertente”.
Parola dell’architetto Jean Nouvel che ha firmato Less Less Color, questa visione elegante e sofisticata dell’ufficio contemporaneo, in cui i vari elementi della serie si combinano con grande libertà compositiva anche a livello cromatico.
Grazie alla sua pulizia formale e freschezza, è la soluzione ideale per gli ambienti direzionali, dove sobrietà, eleganza e libertà creativa rappresentano componenti chiave dello spazio lavorativo. Sono 8 le cromie che si aggiungono alla gamma tradizionale di Less Less. I tavoli, disponibili in differenti dimensioni, quadrati, rettangolari o ad L, sono qualificati dall’esclusivo piano di lavoro, che integra nella superficie l’inserto in Forbo linoleum realizzato nello stesso colore della struttura in alluminio.
A completare il tutto ci sono lo sportello passacavi, la gamba predisposta per la salita cavi e il cestello per la raccolta dei cablaggi, che contribuisco a celare una tecnologia sempre presente e mai esibita.