Come sta cambiando la percezione dell’arredo contemporaneo di design, come i mobili contemporanei si inseriscono nei nuovi ambienti.
Il design e l’arredo contemporaneo di design in generale ha una storia che fonda le sue radici nel tempo, soprattutto in Italia. Il meccanismo che alimenta questo settore è però immutato da sempre, o quasi.
Forse solo in questo ultimo periodo di forte cambiamento dell’assetto sociale del mondo anche il design sta subendo un’evoluzione come forse mai era successa. I mobili contemporanei, se così vogliamo chiamarli, si collocano tecnicamente nelle stesse posizioni del secolo scorso: c’è l’arredo per il living, per la cucina, per il bagno e per tutti gli altri spazi privati e pubblici. Cosa è cambiato?
Sono cambiate le percezioni, il metodo di fruizione, d’acquisto e soprattutto è cambiato il valore nel tempo. Un mobile non è più per sempre perché una casa non è più per sempre, la flessibilità della società si è declinata in ogni settore dalla moda al food passando anche per il design. L’arredo contemporaneo di design ha trovato in nomi come Patricia Urquiola, Antonio Citterio o brand come Vitra e Artek una forte reinterpretazione dei valori classici del design in favore dei nuovi trend, che forse non sono più trend ma veri e propri nuovi modelli societari.
L’avvento del digital e prima la globalizzazione hanno spaccato il mercato, come in ogni evoluzione non senza difetti o problemi.
Il panorama del design è vasto e multiforme, un primo passo nella nuova società è stato fatto ma da adesso in poi la strada diventa nuova e lunga. Un percorso tutto da scoprire dove i millennials diventeranno protagonisti sotto ogni punti di vista, sia come opinion leader del mercato, sia come nuovi clienti di un settore in forte mutamento.