Ligne Roset, stile francese tra tradizione e modernità dal 1860
Ricercatezza, contemporaneità, forte identità e cura maniacale del dettaglio. Una filosofia che dal 1860 appartiene all’azienda francese Ligne Roset, un’eccellenza del mercato d’oltralpe diventata in pochissimo tempo una multinazionale, pur mantenendo una conduzione familiare.
Nata a Montagnieu, nella provincia francese di Ain, da Antoine Roset e suo figlio Emile, fondatori di una piccola attività manifatturiera dedita alla lavorazione del legno con una produzione di bastoni da passeggio, ombrelli e telai per sedie, l’azienda ha avuto un notevole sviluppo con Jean Roset, nipote del fondatore, che, nel 1950, al termine della Seconda Guerra Mondiale, dirotta la produzione su tavoli, sedie e letti destinati a scuole, università, ospedali e case di riposo.
Ecco che 10 anni dopo, approfittando dell’esplosione creativa della fine degli anni Sessanta, quei mobili vengono declinati per il mercato dell’arredo domestico. L’azienda, così come la conosciamo oggi, inizia a prendere forma nel 1973, quando viene ufficializzato il marchio Ligne Roset, l’impianto produttivo si sposta a Briors, dove ha sede ancora oggi, e viene presentato il divano Togo di Michel Ducaroy che rappresenta il punto di svolta del brand francese.
Ad oggi può vantare di essere l’unico editore, produttore e distributore di mobili made in France di alta gamma, con duecento showroom monomarca e numerosi negozi al dettaglio presenti in tutto il mondo. A distinguerla sul mercato sono collezioni di mobili e accessori decorativi, sistemi di illuminazione, tappeti, tessuti e complementi caratterizzati da forme raffinate e rigorose ma anche audaci e ironiche; una cifra stilistica riconoscibile e perseguita nelle tante collaborazioni attivate sia con designer affermati sia con progettisti emergenti.
Ligne Roset promuove un approccio olistico alla sostenibilità, che parte dal processo di progettazione degli arredi e arriva al benessere dei dipendenti, passando per una produzione poco impattante e attenta all’ambiente.
Il divano Togo, icona di stile simbolo del vivere la casa in modo informale
Un mobile innovativo e democratico. Sono le motivazioni che hanno portato al divano Togo disegnato da Michel Ducaroy, il premio René – Gabriel quando è stato presentato per la prima volta al Salon des Arts ménagers al Palais de la Défense di Parigi.
Un sofà che prende ispirazione dalla forma di un tubetto di dentifricio arrotolato su se stesso e viene anche ricordato come un divano “dall’aspetto di un neonato” con le rughe di un cane Shar-Pei. Si caratterizza come un arredo leggero, comodo e facilmente trasportabile, ancora oggi considerato il divano Ligne Roset per eccellenza
A distanza di oltre cinquant’anni e con oltre un milione di pezzi venduti in settantadue paesi, è un’icona d’arredamento dalla forma destrutturata, e rappresenta un modo di vivere la casa contemporaneo e informale, un inno alla pigrizia che si rinnova di anno in anno con nuovi rivestimenti e rivisitazioni, inclusa una versione per bambini.
Lo scorso anno, nel 2020, Togo è diventata una collezione completa di sedute in schiuma poliuretanica che al divano affianca poltrone e divanetti a due posti, rileggendo così i design di Ducaroy, in chiave moderna, alla luce di una nuova struttura che consente una produzione in cui si integrano materiali riciclati e riciclabili, atossici e a basse emissioni.
Ruché, il divano arricciato che unisce il particolare al tradizionale
Quando le lavorazioni dell’abbigliamento contaminano il design si realizzano arredi dal fascino unico e intramontabile. E’ avvenuto questo per il modello Ruché, firmato dalla designer Inga Sempé che, prendendo il nome dal tessuto arricciato o plissettato che funge da decorazione sui capi di abbigliamento, unisce l’insolito e il tradizionale.
La particolarità di questo pezzo è la sua struttura in legno massello, e il grande elemento tradizionale: la trapuntatura, il vero cuore del suo savoir-faire. I suoi montanti slanciati e le ondulazioni del suo piumino si combinano per produrre un’unione armoniosa di linee rette rigorose e curve morbide e accoglienti. Snello e fine, Ruché è tuttavia morbido e accogliente. Si può aggiungere anche che il design stesso di Ruché propone una collezione di sedute che coniuga comfort e compattezza. La sua modularità offre quindi il doppio vantaggio di un notevole comfort e l’aspetto di un vero divano domestico, portandolo lontano dall’aspetto “banchetto”. Le sue linee più basse gli permettono di integrarsi con eleganza in tutti gli spazi, anche i più piccoli.
Desdemone, il letto ispirato ad una conchiglia
Funzione ed utilizzo. Sono questi i concetti che i designer Nasrallah & Horner hanno riportato nel letto Desdemone, un arredo particolare che ha quasi le sembianze di un bozzolo: porta protezione e serenità, diventando il rifugio ideale per un perfetto riposo notturno.
La testiera imbottita evoca una conchiglia: è un invito a leggere, a guardare la TV o anche a scrivere. L’impressione di continuità tra la testiera e la base conferisce grande leggerezza visiva, anche nel caso della versione con testiera alta. Un modello che si presta a una grande varietà di usi, diventando il centro dell’universo abitativo.
Juliette Coiffeuse, un arredo multitasking femminile e funzionale
Romantica, moderna e funzionale, Juliette è una coiffeuse realizzata da Evangelos Vasileiou per l’azienda francese Ligne Roset. Il fascino caldo e prezioso conferito dal legno e la semplicità del design ne fanno un arredo particolarmente grazioso e raffinato. Realizzata in pannelli in MDF impiallacciato noce biondo americano e base in acciaio laccato nero, è completata da un cassetto e da un secondo vano contenitore chiuso da un’anta a ribalta che nasconde, sul lato interno, un maxi specchio da utilizzare in posizione aperta. Apertura con 2 molle a gas.