Proust è la poltrona multicolor diventata nell’immaginario comune un simbolo del design post-moderno, è impossibile non riconoscere quell’estetica così incisiva.
Icona progettuale di Alessando Mendini, la poltrona Proust è un classico presente nei musei e nelle case. I colori, la forma e i materiali sono tutti sinonimo di unicità, caratteristica che la rende riconoscibile e sempre attuale.
La storia della poltrona Proust è una favola contemporanea di design, iniziata nel 1976 quando Mendini si dedica all’idea di lavorare al “tessuto Proust” ispirato all’impressionismo, al puntinismo e alle suggestioni letterarie e pittoriche del poeta francese. Questa idea non sfocerà mai nella produzione di un tessuto ma della poltrona multicolor che tutti conoscono.
La prima poltrona Proust è del 1978 e negli anni successivi ne verranno realizzate circa quindici, tutte a mano e sotto la supervisione di Mendini.
Nel corso degli anni il progettista milanese impegnato nel design post-moderno e contemporaneo ha disegnato diverse varianti della Proust, alcune realizzate con materiali totalmente diversi come la ceramica e il bronzo.
Attualmente e dal 1994 la Poltrona Proust è parte del catalogo Cappellini, prodotta in legno intagliato e dipinto a mano e con un rivestimento in tessuto multicolor coordinato al decoro della struttura.
Quella di Cappellini è una riedizione con una lunga storia da raccontare, fatta di colpi di scena e nomi eccellenti come quello di Alessandro Mendini.