Apertura è una parola chiave nel vocabolario di Cassina, nata nel lontano 1927 a Meda, in piena Brianza, come bottega dedicata principalmente alla lavorazione del legno e alla produzione di tavolini, ma diventata nel corso degli anni un marchio dalla reputazione internazionale, conosciuta non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per le continue sperimentazioni e le partnership con architetti di massimo prestigio.
Da un’azienda da sempre abituata a mettersi in gioco e rinnovarsi, era lecito attendersi che la filosofia basata su qualità e autenticità venisse riproposta anche nell’ambiente outdoor, con una serie di collezioni progettate per rendere unici gli spazi esterni della casa, considerati nel vivere contemporaneo come una sorta di estensione del soggiorno.
In questo contesto, la natura non può che fungere da riferimento e fonte di ispirazione, con un’architettura volta a disegnare spazi che permettano di ritrovare la connessione con l’ambiente, arrivando a coinvolgere anche i sensi.
LC3
Era addirittura il 1964 quando Cassina decise di svoltare inaugurando la collezione “I grandi maestri”, che includeva anche la LC Collection disegnata dall’architetto Le Corbusier, una serie di prodotti rimasti poi scolpiti nella storia del design.
Tra questi spicca l’iconica poltrona LC3 Fauteuil Grand Confort, grand modèle, che viene prodotta da Cassina a partire dal 1965. Disponibile nella versione divano a due o tre posti, ma anche come poltrona con uno o due braccioli, questo modello è diventato iconico e, dopo aver rivoluzionato le abitudini dell’epoca, è stato capace di resistere negli anni conquistando anche l’ambiente domestico contemporaneo.
La sua forza è data in particolare dal contrasto tra la struttura metallica e i morbidi cuscini, completamente indipendenti da loro, quasi a riflettere la perfetta unione tra comfort e funzionalità.
LE CORBUSIER
Il rapporto tra Cassina e Le Corbusier, nato ufficialmente a metà degli anni ’60 e destinato poi a riscuotere enorme successo a livello internazionale, affonda in realtà le sue radici molto prima, quasi all’inizio del secolo.
Il seme che porterà alla nascita della celebre LC Collection viene infatti gettato negli anni ’20, quando Le Corbusier disegna diverse bozze contenenti le varie posizioni del corpo umano sulle quali basarsi in fase di realizzazione di una seduta.
Grazie poi all’incontro con Charlotte Perriand, socia dell’architetto, e Pierre Jeanneret, il programma viene tradotto a partire dal 1930 in una serie di arredi, prodotti dall’azienda Thonet, che includeva poltrone, poltroncine girevoli e sgabelli.
A distanza di anni, il gallerista svizzero Heidi Weber volle riprodurre alcuni dei modelli della serie lanciata da Thonet e conosciuta come “Le Corbusier, P. Jeanneret, Ch. Perriand”, scegliendo proprio Cassina per avviarne la produzione.
È così che nell’ottobre 1964 l’azienda di Meda, nata da meno di 40 anni, acquisisce i diritti di riedizione e vendita dei modelli Chaise longue basculante, Fauteuil à dossier basculant e Fauteuil grand confort, grand et petit modèle, disegnati negli anni ’20.
A cavallo tra gli anni ’60 e ’70, poi, Cassina acquisisce il diritto di produrre e vendere questi pezzi prima in Europa e poi in America e nel resto del mondo, ampliando addirittura la gamma di modelli parte della collezione LC, destinata a conquistare il pubblico internazionale.
BOWY OUTDOOR
La collaborazione con alcune delle firme più prestigiose del design mondiale è uno degli aspetti che ha caratterizzato la crescita di Cassina e la sua apertura al mercato internazionale.
In questo contesto rientra anche la partnership con Patricia Urquiola, che ispirandosi al divano per interni disegnato nel 2018, ha ideato in seguito la collezione Bowy Outdoor, composta da tavolini che si possono sovrapporre o intersecare, giocando con le stesse forme smussate che già caratterizzavano il sofà.
Se la struttura in lamiera di alluminio, disponibile in più finiture goffrate, accomuna tutti i pezzi della collezione, il piano in vetroresina riciclata può essere scelto in due colorazioni diverse, ovvero bianco e grigio o bianco e rosso.