È al filosofo e psicanalista Freud che Studio Asaï ha voluto dedicare la collezione Sigmund disegnata per Arflex, che ha nel daybed e in una panchetta i suoi protagonisti principali, ai quali a partire dal 2019 sono stati affiancati nuovi pezzi che hanno arricchito la famiglia, ovvero uno scrittoio, un tavolino basso e un tavolino d’appoggio.
Il design dei prodotti appartenenti alla collezione è onesto e non nasconde nulla, mettendo in evidenza il metodo costruttivo di ciascun pezzo, confermandosi coerente con l’idea alla base della famiglia Sigmund, ovvero quella di offrire comodi spazi per ritagliarsi momenti di analisi e introspezione, specialmente attraverso il daybed.
DESIGN E CONCEPT DI STUDIO ASAÏ
Fondato nel 2014 da Antoine Simonin, Studio Asaï ha disegnato per Arflex la collezione Sigmund nel 2018 ispirandosi alla lettura come attività capace di rivelare a chi vi si dedica un mondo immaginario.
Nelle forme essenziali e confortevoli del daybed e della panchetta, accomunate dallo stesso concept estetico, così come nei materiali utilizzati, è visibile tutta l’attenzione di Arflex verso ricerca e sperimentazione, che trasformano dei semplici pezzi di arredo in prodotti dall’estetica e anima uniche, che definiscono all’interno dell’ambiente domestico uno spazio per la contemplazione.
ARFLEX SIGMUND PANCA E TAVOLINO
Il daybed e la panchetta rappresentano i fulcri della collezione Sigmund Arflex, con una struttura metallica leggera e laccata in diversi colori che sostiene una seduta imbottita in poliuretano sagomato e fibra di poliestere, rivestibile in pelle o tessuto.
Il cuscino rullo, con la medesima imbottitura della seduta, è opzionale per dare un ulteriore tocco di comodità, mentre le viti in ottone che risaltano in contrasto con la struttura di metallo denotano una grande attenzione ai dettagli, in grado di impreziosire l’insieme.
Dal 2019 la famiglia Sigmund si è allargata, arrivando a comprendere anche uno scrittoio e un tavolino: questi pezzi si dimostrano esteticamente coerenti con i loro predecessori, vantando la stessa struttura in metallo laccato, le viti di ottone a simbolizzare l’unione dei vari elementi e i piani sospesi, in questo caso in pietra, che richiamano le stesse forme ellittiche.
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