Mutina, colore e identità per ceramiche che arredano
Tradizione, innovazione e visione. Tre parole che fanno parte dell’heritage di Mutina ceramiche, azienda italiana specializzata nella produzione di piastrelle e pezzi speciali per pavimenti e rivestimenti realizzati in bicottura. Una realtà che nel corso della sua storia, iniziata nel 1973 a Fiorano Modenese – Mutina è il nome latino dell’antica città di Modena che compie 2200 anni – ha vissuto molte difficoltà per poi rinascere ed ampliarsi nel 2005, reinventandosi ogni volta adottando un pensiero estetico che trova spazio nell’architettura e nell’arte contemporanea.
In quell’anno, nel suo visionario fondatore e CEO, Massimo Orsini, scatta qualcosa, l’esigenza di dialogare con i grandi designer, portando il loro pensiero all’interno del mondo della ceramica, un ambito dove non c’era mai stato questo tipo di riflessione e collaborazione: sfidare le regole del settore, non solo in termini di scala, texture e composizione, ma anche di creatività e sperimentazione.
Ecco quindi che nell’headquarter, un’architettura realizzata con un sistema prefabbricato disegnato da Angelo Mangiarotti, è iniziato il percorso con quegli architetti, designer e progettisti che non si erano ancora cimentati nel progetto ceramico, ma la cui sensibilità per la materia, le texture, il colore o il non colore e l’obiettivo dell’impresa era alta.
Ciascuno di questi, e parliamo di professionisti del calibro di Edward Barber e Jay Osgerby, Ronan ed Erwan Bouroullec, Nathalie Du PAsquier, Konstantin Grcic, Hella Jongerius, Laboratorio Avallone, OEO Studio, Raw Edges, Inga Sempé, Patricia Urquiola e Tokujin Yoshioka, ha trasferito nella ceramica la propria cifra stilistica e vi ha lasciato il proprio segno.
La sfida per tutti era la stessa: sperimentare un’infinita gamma di texture e colori, dai toni neutri e delicati a quelli più audaci e vibranti, valorizzando continuamente la ceramica che nel frattempo inizia ad evolversi e sviluppare un’identità forte e riconoscibile.
Sensibilità per la forma, desiderio di innovare e volontà di incorporare gli stimoli visivi più eterogenei del mondo attuale, nel 2016, si concretizzano con Mutina For Art, programma ambizioso e variegato in cui l’arte contemporanea è grande protagonista. Il programma include MUT, uno spazio espositivo dedicato all’interno della sede principale, This Is Not a Prize, importante premio assegnato annualmente, e Dialogue, programma di collaborazioni con artisti, gallerie, partner appartenenti a svariate aree di interesse e istituzioni artistiche e internazionali.
La continua ricerca che caratterizza il processo creativo e produttivo in Mutina, scaturisce, nel 2017, in Accents: un universo di prodotti complementari di alta qualità, disegnati da OEO Studio, che incornicia e valorizza lo spirito dei rivestimenti ceramici Mutina. L’unione della tecnologia al sapore artigianale del “fatto a mano” che offre progetti d’autore non più dei semplici rivestimenti ma un ricercato interior design ceramico studiato nei dettagli.
Tierra e Azulej di Patricia Urquiola, un concentrato di tradizione mediterranea
Dalla collaborazione con l’architetta e designer Patricia Urquiola nascono dei progetti ceramici che ripercorrono la tradizione mediterranea e valorizzano antichi materiali. Con Tierras viene proposto un progetto che si sviluppa intorno al concetto di sedimentazione e tradizione artigianale mediterranea. La collezione è realizzata in grès porcellanato non smaltato ad impasto omogeneo, un prodotto altamente materico, caratterizzato da una palette di colori intensi, profondi, terrosi e naturali resi saturi dalla base nera. Azulej, invece, ha lo scopo di rivalorizzare la memoria del cemento idraulico, sperimentando una tecnica di stampa innovativa orientata verso un prodotto di larga diffusione. I pattern della collezione combinano così linguaggi volutamente diversi: memoria, geometrie, pixel, sviluppati sia in senso longitudinale che diagonale.
Pico di Ronan & Erwan Bouroullec, prodotto industrial sinonimo di innovazione e colore
Per la prima volta, con la collaborazione dei fratelli Bouroullec, Mutina affronta il tema del colore proponendo, con la collezione Pico, variazioni cromatiche alle texture di base, attraverso interventi di puntinature rosse e blu dalle forme regolari e non, in positivo e in negativo. La collezione, ideata per la posa di pavimenti e rivestimenti sia in ambienti interni che esterni, è stata realizzata con tecnologia continua in grandi lastre di gres porcellanato non smaltato e con spessore 12 mm, nel più totale rispetto dell’ambiente, tanto che la rendono adatta all’edilizia ecosostenibile e rappresentano una radicale innovazione del processo produttivo.
Phenomenon di Tokujin Yoshioka, la ceramica che ricorda le texture del mondo naturale
L’idea alla base di Phenomenon, la collezione realizzata da Tokujin Yoshioka per Mutina, è quella di realizzare ceramiche che ricordino le texture di materiali derivati dal mondo naturale, senza manipolarne l’aspetto, ma creando un design che commuova il cuore e rimanga impresso nella memoria. Ecco quindi che nascono alveari, formazioni di ghiaccio e cellule vegetali evocando scenari naturali. Una collezione unica che coniuga le tecnologie più avanzate alla manualità necessaria per una produzione artigianale “su misura”.
Hives di Konstantin Grcic, i nuovi mattoni in terracotta a forma di alveare 3D
Ha la forma di un alveare Hives, il nuovo elemento 3D disegnato da Konstantin Grcic per Mutina. Si tratta di un mattone dalla struttura esagonale, ispirato appunto alla forma dei nidi di ape, le costruzioni più efficienti presenti in natura e potenzialmente espandibili all’infinito e pensato per la costruzione di pareti, strutture architettoniche e complementi d’arredo. Essendo particolarmente decorativo e, grazie alla sua conformazione, consente lo sviluppo di inediti pattern grafici.
Realizzato in terracotta, antico materiale da costruzione di cui conserva le proprietà acustiche e termiche, la sfumatura calda e la texture materica, questa tipologia di mattoni può essere installata sia dal lato verticale, per dare vita a divisori, che in orizzontale. Posizionati in questo modo, allineati o sfalsati, consentono di ottenere pareti curve per la costruzione di elementi architettonici e complementi d’arredo come colonne, banconi, e piedi di tavoli.