Cassina, dove le idee dei grandi maestri diventano opere di design
Cassina è una delle Aziende più antiche del panorama italiano nel settore degli arredamenti ed è una Azienda che ha fatto della ricerca, della qualità e del rigore la sua cifra stilistica, diventando sinonimo di cura per la bellezza. È una storia di successo che dalla seconda metà del ‘900 riscrive i canoni dell’approccio al design grazie anche all’incontro con i grandi artisti della progettazione, primo su tutti Gio Ponti. Da quel momento, l’intuizione di un vero e proprio lavoro filologico di comprensione dei Grandi Maestri dell’Architettura e riscoperta delle radici dell’arredamento contemporaneo, dei precursori, degli archetipi, degli anticipatori di un nuovo modo di progettare gli oggetti di arredo, con l’obiettivo di rieditare un nuovo manifesto dell’abitare moderno.
Nasce così nel 1965, con le prime acquisizioni dei diritti di riproduzione, la collezione I Maestri dove sono raccolte e selezionate le opere artistiche più iconiche dei protagonisti del Movimento Moderno, punti di riferimento essenziali del design moderno. La filosofia che è l’ispirazione è il recupero dei codici archetipici e interpretativi che sono alla base dello sviluppo del design e dell’architettura contemporanea. Le creazioni del passato vengono sì attualizzate ma senza mai perdere nulla dello spirito originario e dei messaggi lanciati dai Grandi Maestri.
È una collezione che tende all’assoluto, nell’espressione e nei valori. Supera lo spazio e il tempo unendo passato, presente e futuro dell’abitare.
Da Le Corbusier, primo ispiratore della collezione, a Pierre Janneret e Charlotte Perriand, a Frank Lloyd Wright, Franco Albini e molti altri, la collezione I Maestri è, tra le altre cose, un piacere per lo sguardo e un continuo stimolo, anche intellettuale. Come le proposte di Marco Zanuso che con la poltrona e il divano Lady apre al piano dell’innovazione stilistica e materica, mentre Luisa di Franco Albini è sostanza nella forma e poetica dell’archetipo. Tutta da studiare.
La poltrona e il divano Lady di Marco Zanuso, lo stile iconico che attraversa un secolo in bianco e nero
La poltrona Lady, progettata nel 1951 da Marco Zanuso, si è subito imposta come icona del design italiano degli anni ’50 del Novecento, rivelandosi un autentico capolavoro del Made in Italy capace di vincere, nel 1951, la Medaglia d’Oro alla IX Triennale di Milano. La riedizione ad opera di Cassina nel 2015, pur esaltandone l’estetica secondo un gusto più contemporaneo, conserva ed esalta le intuizioni fondamentali dell’idea originaria di Lady ovvero la sua sua straordinaria modernità nella costruzione che ha rappresentato una assoluta novità sul piano stilistico, materico e tecnologico.
Da un punto di vista strutturale la poltrona presenta un innovativo sistema di molleggio ottenuto con cinghie elastiche rinforzate per raggiungere il maggior livello di comfort potendo contare anche su braccioli realizzati in multistrato di pioppo. Le gambe sottili in metallo sono così snelle da esaltare la leggerezza delle forme, mentre i piedini sono in materiale plastico di colore nero. Lady è stata la prima poltrona ad essere imbottita in poliuretano espanso e gommapiuma e tutti gli elementi che compongono la sua struttura si accordano armonicamente per renderla un vero e proprio capolavoro.
Cassina conserva tutto questo e fa anche di più proponendo nei rivestimenti la possibilità di scegliere la preziosa selezione di tessuti firmati da Raf Simons per arricchire ancora di più il valore di questo prodotto senza tempo.
Ma Lady non finisce qui. A questa poltrona si unisce, progettato sempre da Zanusi, la proposta di un divanetto a due posti che Cassina ha deciso di rieditare nel 2016. Il divano Lady presenta le medesime caratteristiche della poltrona: sia il sedile sia gli schienali sia i fianchi sono realizzati in maniera separata proprio per cogliere e adattarsi a tutte le caratteristiche del corpo, garantendo il massimo del comfort.
Il tocco d’autore del divano Lady è l’ampia scelta di tessuti disponibili per il rivestimento che donano ancor più carattere a questo prodotto. Uno su tutti: l’iconico quadrettato bianco e nero, immaginario e simbolo di un’epoca.
832 Luisa di Franco Albini, l’arte del legno e la sostanza della forma
Franco Albini ha compiuto un lavoro di ricerca e di sperimentazione lungo e complesso, prima di arrivare allo schema definitivo di quella che è la poltroncina Luisa, il modello ideale, l’archetipo che ha sostanziato in sé gli elementi fondamentali ed essenziali della sedia e che nel 1955 gli è valso la conquista del premio Compasso d’Oro ADI. Da queste premesse, Luisa esprime la poetica della sostanza e della forma che riesce a creare un codice sia di rappresentazione sia di utilizzo che, da oltre mezzo secolo, resiste indenne al mutare delle concezioni dell’abitare.
Strutturalmente il legno gioca un ruolo importante e fondamentale: è possibile infatti realizzare la struttura portante di Luisa in tre varianti di legno differenti che vanno dal Frassino Naturale o tinto nero fino al Noce Canaletto. Anche qui, come in Lady, sono presenti delle cinghie elastiche all’interno del profilo del sedile e dello schienale, mentre l’imbottitura è composta di poliuretano espanso schiumato a freddo e rivestito di tessuto o pelle. I piani geometrici che si vengono a creare rimangono sospesi e sorretti da una sottile struttura in legno con fianchi a cavalletto, ricorrente nei lavori di Albini.
E Cassina fa propria questa leggerezza, rileggendola grazie alla straordinaria capacità di lavorazione del legno dei suoi artigiani a dimostrazione che Luisa è davvero un oggetto senza tempo. È forma è materia. E per questo, eterna e archetipica.